In 1937, after the rise of quantum mechanics, Ettore Majorana, an Italian theoretical physicist, realized that the new physics implied the existence of a novel type of particles, now called Majorana fermions. After a 75-year hunt, researchers have now spotted the first solid evidence of their existence. And their discovery could hold the key to finally creating workable quantum computers.
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Team di ricercatori vicino all’individuazione sperimentale dei fermioni di Majorana
Recentemente c’è stata una esplosione virtuale delle attività di ricerca volte ad ottenere lo sfuggente fermione di Majorana, con diversi gruppi che affermano di essere vicino alla sua scoperta. In primo luogo corre voce che un team di Stanford sia sul punto di trovarlo, poi si riferisce che un altro gruppo alla Delft University of Technology in Olanda è pure molto vicino. Ora arriva notizia di un’altro team che alcuni pensano possa avere le migliori possibilità di realizzarli e, meglio ancora, di utilizzarli per contribuire a rendere possibile la computazione quantistica. Questo terzo gruppo, costituito da ricercatori cinesi e americani si serve, come descritto nel loro articolo pubblicato su Science, di un film isolante sopra di un superconduttore.
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